Caterina è nata il 18/12/2017 estremamente prematura (27 settimane) dopo una gravidanza molto difficile. Pesava 1025 g. E’ praticamente un miracolo vivente. E’ una bambina con grande forza di volontà, molto buona e coccolona. Lei piace a tutti e tutti piacciono a lei. I compagnetti del nido la adorano e, forse percependo le sue difficoltà, la aiutano in tutto e sono molto affettuosi con lei. E’ super coccolata dalla nonna e dalla madrina: sono genitore unico ma riceve amore e attenzioni forse anche più dei bambini con una ‘famiglia classica’. Ha iniziato ad avere crisi dopo un mese che era uscita dalla terapia intensiva neonatale e ovviamente è stato terribile. Pensavamo di aver passato il peggio e invece il peggio doveva ancora arrivare… Nonostante sia facendo in continuazione piccoli grandi progressi grazie alle terapie, ancora non sta seduta da sola e ovviamente non cammina. Ma siamo sarde e quindi testarde. Non demordiamo.
COSA PIACE A CATERINA?
La prima cosa che mi viene in mente è sicuramente mangiare! Mangia praticamente di tutto e protesta se si tarda ‘col rancio’. La pastasciutta al sugo credo sia anche nei suoi sogni! E guai a rallentare il ritmo! La seconda cosa è girare in passeggino: starebbe ore in giro ad osservare il mondo che la circonda. Appena la mettiamo sopra sorride perché che capisce che sta uscendo. E anche la macchina la attira molto. Passa tutto il tempo a guardare fuori dal finestrino. Insomma è una girellona!
COSA NON LE PIACE?
Bere l’acqua! Non siamo mai riusciti a farla bere! Essendo una buongustaia l’acqua non ha sapore quindi via! Nemmeno tisane varie. Però essendo appassionata di latte alla fine per ora la ‘inganniamo’ e lo annacquiamo!
QUAL E’ STATO IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE CHE LA VOSTRA FAMIGLIA HA VISSUTO DALLA NASCITA DI CATERINA?
Sarebbe ovvio pensare il momento della diagnosi. Ma senza togliere nulla agli altri genitori noi abbiamo avuto momenti terribili dal mio quarto mese di gravidanza senza praticamente mai tregua, quindi onestamente faccio fatica a identificare il peggiore. Forse il Natale 2018. Caterina aveva un anno e stavo iniziando a capire che non sarebbe mai stata come i cuginetti che la notte di Natale scartavano felici i regali e da lì forse è iniziato il momento di sconforto e l’elaborazione di questa specie di lutto. Questo nonostante ancora non avessimo una diagnosi che è arrivata quando Caterina aveva 18 mesi, quindi sei mesi dopo il Natale e un inverno molto pesante pieno di crisi. Per questo paradossalmente la diagnosi, a parte i primi giorni, è stata quasi un sollievo. Almeno sappiamo cosa ci aspetta e cosa possiamo fare e non fare.
QUAL E’ STATO IL MOMENTO PIU’ BELLO?
Anche qua potrei fare lo stesso discorso. Quando succedono queste cose si inizia ad apprezzare ogni piccola cosa positiva quindi non saprei quale scegliere. E Caterina, come immagino gli altri bambini, mi sta insegnando ad apprezzare le piccole cose della vita più di quanto abbia fatto da sola in 40 anni. Le loro piccole conquiste hanno valore doppio/triplo rispetto ai bambini sani. E pur ovviamente ferita per sempre nel cuore, forse non avrei mai apprezzato veramente le conquiste ‘ovvie’ e normali di una bambina sana. Probabilmente un momento di gioia pura è stato quando è uscita dall’incubatrice dopo 2 mesi. Vederla in culletta come i bambini nati a termine e vestita col suo primo completino è stato un momento speciale. Come se fosse nata di nuovo!
QUAL E’ LA PRIMA COSA CHE FARETE QUANDO ARRIVERA’ LA CURA?
Se mai arriverà una cura spero che mia madre sarà ancora con noi per godersi la nipotina a 360 gradi. Si meritano entrambe di passare il tempo insieme ‘ normalmente’ come nonna e nipote come fanno gli altri bambini senza troppi pensieri o preoccupazioni. E poi visto che è una girellona già da ora le farò conoscere il mondo come mia madre ha permesso a me. Essere girelloni è di famiglia!